Passatelli in brodo

IMG_20201129_123140

dav

dav

In questa domenica grigia di pioggia vi propongo una ricetta che porterà il sole sulla vostra tavola, partendo proprio dal colore: I passatelli in brodo, che sono uno dei tipici primi piatti in brodo, della tradizione romagnola. Semplici e veloci da preparare, molto gustosi, sono un ideale piatto della domenica in famiglia, soprattutto in inverno.
I passatelli si realizzano con ingredienti poveri: pangrattato, parmigiano e uova. Non è affatto difficile preparare in casa i passatelli in brodo, si impastano insieme uova, pangrattato e parmigiano, si aggiungono noce moscata e scorza di limone, che donano l’aroma caratteristico.
L’impasto si passa al “ferro per passatelli”, ma va bene anche un semplice schiacciapatate. La pasta si cuoce poi pochi minuti nel brodo di carne.

dav

dav

Ingredienti:

  • 100 g pan grattato
  • 100 g di parmigiano
  • 2 uova
  • noce moscata qb
  • scorza dilimone qb
  • sale & pepe

dav

dav
noce moscata & limone per aromatizzare

Preparazione:

In una ciotola versate il pangrattato e il parmigiano reggiano grattugiato in uguale quantità. In un’altra ciotola sbattete le 2 uova intere con un pizzico di sale & pepe, la scorza di mezzo limone e noce moscata in polvere a piacere. Iniziate ad amalgamare con una forchetta.

Impastate a mano fino a ottenere una palla liscia e morbida. Un segreto della nonna? Qualora l’impasto  fosse troppo duro diluite con un po’ di brodo (in caso contrario, invece fosse troppo morbido aggiungete altro pangrattato e parmigiano). Avvolgete il tutto nella pellicola alimentare e fate riposare a temperatura ambiente per circa 2 ore.

Suddividete l’impasto a metà, per facilitarvi il lavoro e fate passare con una certa forza, attraverso uno schiacciapatate a fori larghi. Dovrete ottenere dei passatelli di circa 4 cm.

In alternativa potete utilizzare il tipico “ferro”, quello che utilizzava anche mia nonna. Prendete una porzione di impasto, stendetela con uno spessore di circa 2 cm su una spianatoia infarinata e appoggiateci sopra l’attrezzo. Fate pressione scorrendo lentamente in avanti in modo da far fuoriuscire i passatelli dagli appositi fori.

Disponete i passatelli  sulla spianatoia e poi versateli nel brodo bollente,  oppure schiacciateli direttamente sulla casseruola contenente il brodo. I passatelli saranno pronti dopo un paio di minuti quando verranno a galla. Serviteli subito ben caldi.

IMG_20201129_124239

dav
ECCOLI PRONTI….


 

Zuppa Imperiale

IMG_20201115_131310

La zuppa imperiale (“Sóppa Inperièl” in dialetto) è un piatto tipico della tradizione culinaria dell’ Emilia Romagna, diffuso soprattutto nelle zone attorno Bologna & Ravenna. Si tratta di un primo piatto a base di semolino, uova, parmigiano grattugiato, poco burro, e una spolverata di noce moscata. L’impasto che si ottiene amalgamando questi ingredienti si stende su una teglia e si cuoce al forno. Si serve tradizionalmente in brodo di carne dopo averlo tagliato a cubetti.

IMG_20201115_125641

Un tempo questa specialità ricca e sostanziosa veniva servita ai malati e alle partorienti per ritemprarli dai dolori e fatiche e per dar loro l’energia e la forza indispensabile per affrontare i momenti più duri. Secondo alcuni l’origine del nome: imperiale, si pensa derivi da una minestra importata dall’Austria ai tempi del ducato di Maria Luigia. Secondo un’ altra ipotesi, il suo nome imperiale invece deriva dal valore di alcuni ingredienti, come il burro e il Parmigiano Reggiano, ritenuti un tempo molto costosi. Questo piatto era infatti considerato, sempre secondo questa ipotesi, privilegio di pochi. Anche nel famoso libro di cucina “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi, si trova una ricetta molto simile: la minestra di semolino composta.

IMG_20201115_125628

In ogni modo si tratta di un primo piatto molto gustoso che piace moltissimo anche ai bambini e che volendo in una versione light può essere servito in brodo vegetale. Un piatto tipico delle feste e della stagione invernale ma che possiamo riscoprire in versione comfort food per il pranzo di tutti i giorni quando abbiamo voglia di una “zuppa” calda e fumante.

IMG_20201115_131454

IMG_20201115_131626

Ingredienti:

  • 5 uova
  • 150 g di semolino
  • 150 g di Parmigiano grattugiato
  • 100 g di burro
  • sale
  • pepe
  • noce moscata

IMG_20201115_125805c

Preparazione:

  • In una ciotola capiente sbattete con una frusta le uova.
  • Aggiungete il semolino, il Parmigiano e un pizzico di sale, di pepe e di noce moscata.
  • Sciogliete il burro nel forno a microonde ed aggiungetelo, dopo che si sarà raffreddato un poco.
  • Amalgamate bene il tutto.
  • Rivestite una teglia rettangolare con della carta forno, cospargetela con un leggerissimo strato di semolino e stendete poi tutto l’impasto, avendo cura di livellarlo con una spatola in modo da distribuirlo in maniera uniforme e compattarlo al meglio.
  • Infornate e cuocete in modalità statica a 180 gradi per circa 20 minuti in forno.
  • Una volta cotta: la minestra avrà assunto un bel colore dorato e si sarà asciugata, sfornatela e lasciatela raffreddare.
  • Una volta raffreddata, tagliatela a quadretti della grandezza di circa 1 cm.
  • Versare  il brodo caldo nei piatti ed aggiungete i cubetti di minestra imperiale, degustate ancora calda e fumante.

IMG_20201115_131346

IMG_20201115_131310

 

 

Piadina Romagnola

IMG_20180223_164424
…la Romagna collocata fra Appenini, pianura & mare offre una straordinaria ricchezza di piatti tradizionali, una cucina semplice ma saporita…

…la piadina, uno di quei cibi della tradizione contadina, una ricetta povera e semplice, dalle origini antichissime che è diventata una regina della tavola, si tratta di un impasto di farina, strutto, acqua e sale che viene impastata e poi tirata con il matterello, tradizionalmente veniva cotta su di una lastra di pietra refrattaria chiamata “testo”. Giovanni Pascoli la definì il pane, il cibo nazionale dei romagnoli. Dal 2014 la piadina romagnola è stata registrata come IGP: Indicazione Geografica Protetta. La classica ha un diametro che varia fra 15 e 25 cm ed è spessa fra i 4 e gli 8 mm, ma da zona a zona varia sia di grandezza che di spessore, ad esempio la piadina “riminese” è grande dai 23 ai 30 cm ma è la più sottile fra tutte: al massimo arriva a 3 mm di spessore. Naturalmente essendo un cibo di origine molto antica, ogni famiglia ha una propria ricetta personalizzata che può differire leggermente in merito al dosaggio degli ingredienti, la grandezza e lo spessore. Riguardo gli ingredienti, le ricette più tradizionali prevedono l’ utilizzo dello strutto, ma viene anche sostituito con olio di semi, c’ è chi aggiunge anche un pizzico di bicarbonato e c’ è chi sostituisce l’ acqua con il latte. Di seguito vi propongo la ricetta della mia nonna che mi ha sempre regalato soddisfazioni ed un risultato eccellente…

IMG_20180223_164716
…piadina & prosciutto crudo…
IMG_20180223_165133
…piadina squacquerone & rucola…

Ingredienti:

  • 1 kg farina tipo 00
  • 200 g strutto
  • 2 cucchiaini di sale
  • 2 cucchiaini di bicarbonato
  • acqua tiepida 2 bicchieri

IMG_20180223_165201

Preparazione:

Fate un fontana con la farina sul tagliere ed al centro ponete lo strutto, iniziate ad impastare. Fate sciogliere il sale nell’ acqua tiepida, indicativamente calcolate circa 2 bicchieri di acqua per 1 kg di farina. Impastate e lavorate con le mani, continuando ad aggiungere poco alla volta  l’ acqua, fino ad ottenere un impasto abbastanza sodo. Continuate a lavorare l’ impasto con le mani per circa 10 minuti, fino ad ottenere un composto liscio senza grumi ed elastico.  Fate riposare ricoperto da uno strofinaccio per almeno un’ora. Passato il tempo di riposo suddividete l’impasto in tante pagnottelle (con 1 kg di farina contate una decina di palline). Stendete ogni pagnotella con il mattarello sopra un tagliere o su un tavolo infarinato, cercando di conferire una forma rotonda.  In linea generale dovrete ottenere delle piadine con circa 25 cm di diametro, lo spessore comunque dipende dai gusti: può andare dai 2 massimo ai 5/6 mm. Per un risultato ed una cottura ottimale la piadina dovrebbe essere cotta su una teglia in ghisa o ancora meglio in terracotta, sotto cui una fiamma vivace la deve far cuocere in fretta. Se non avete queste possibilità potete utilizzare una padella antiaderente e cuocere la piadina a fuoco allegro. Man mano che la piadina procede con la cottura si formeranno in superficie le classiche bolle che conferiscono l’aspetto caratteristico della piadina e la fanno riconoscere ormai in tutte le regioni. Per ottimizzare la cottura della piadina è consigliabile forare con una forchetta entrambe le superfici della piadina. Durante la cottura rigiratela alcune volte.

IMG_20180223_165325

IMG_20180223_165321

…a questo punto la piadina è pronta per essere farcita a piacimento. Le classiche e tradizionali farciture della piadina sono rappresentate dalla varietà di salumi che qui in romagna non ci mancano di certo, oltre a questi altri ottimi accostamenti prevedono l’utilizzo dei formaggi freschi, primo fra tutti  lo squaccquerone accompagnato dalla rucola o in versione più dolce dai fichi caramellati. Oppure ancora le erbe selvatiche, salsiccia e cipolla, pancetta e spinaci, prosciutto cotto e funghi…

Polenta bramata fatta in casa

IMG_20180109_000523

IMG_20180109_000648

…in inverno soprattutto, la polenta richiama sapori e gusti della tradizione, un alimento povero, ma buono e sostanzioso, che ha origini molto antiche. Un tempo, ed anche la nonna la preparava così, si cuoceva in un paiolo di rame sospeso sopra al camino. In una versione più moderna si può certamente preparare in una casseruola sul fornello, tantissimi gli accostamenti, tipici e diversi da regione a regione: la polenta si può accompagnare a spezzatini di carne, oppure salsiccia, sughi di fungh, formaggi morbidi o stagionati. Può diventare un piatto di recupero per accompagnare qualche avanzo oppure si può gustare fritta, al forno e alla griglia…

IMG_20180109_000348

IMG_20180108_225936
ingredienti semplici: farina gialla di mais, acqua & sale

Ingredienti:

seguite le istruzioni riportate in ogni confezione, anche perchè il quantitativo di acqua dipende anche dalla granatura della farina: che può essere grossa o fine. comunque indicativamente:

  • 2 litri acqua
  • 500 g farina di mais bramata grossa
  • 1 cucchiaio sale grosso

IMG_20180108_225545

Preparazione:

Mettete l’ acqua in una casseruola e ponete sul fuoco. Aggiungete il sale prima che l’ acqua arrivi al bollore. Versate a pioggia la farina bramata avendo cura di rimescolare energicamente per evitare la formazione di grumi. Poi continuate la cottura a fuoco molto lento, mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchi sul fondo, per circa 45 minuti. La polenta è pronta quando inizia a staccarsi dal bordo del tegame. A cottura ultimata, versate la polenta su un tagliere di legno. Gustatela appena cotta, in versione più morbida con dei sughi di carne o verdure (provatela con i funghi oppure con i fagioli) o con formaggi morbidi. Il quantitativo che avanza, lo potrete gustare anche nei giorni succassivi, tagliato a fette o tocchetti e riscaldato al forno (con opzione grill in modo che si formi una bella crosticina croccante) oppure fritta.

IMG_20180108_231051
durante la cottura mescolate di tanto in tanto per evitare che si attacchi sul fondo…la polenta è pronta quando inizia a staccarsi dai bordi del tegame

IMG_20180109_000523

Pesche al forno

IMG_20170812_173704

IMG_20170812_173509

IMG_20170812_173556

…questo è uno di quelle preparazioni, relativamente semplici, ma molto gustose, dal sapore antico che ripropongo con piacere nel blog: si tratta di un dessert certamente estivo, che si prepara con delle belle pesche mature, la nonna seguendo le itruzioni dell’Artusi utilizzava come farcia i savoiardi, io ve la ripropongo con gli amaretti che ben si sposano alle pesche e con un tocco goloso dato dal cioccolato fondente…

IMG_20170812_173917

IMG_20170812_173205

IMG_20170812_173322

Ingredienti:

  • 4 pesche gialle mature
  • 16 amaretti
  • 50 g zucchero di canna
  • 1 noce di burro
  • 50 g cioccolato fondente

IMG_20170812_174039

IMG_20170812_173921

IMG_20170812_174102

Preparazione:

Lavate bene le pesche e tagliatele a metà, eliminate il nocciolo. Con un cucchiaino cercate di togliere un pò di polpa da ogni mezza pesca, delicatamente, facendo attenzione a non rompere i frutti. In una ciotola amalgamate fra loro gli amaretti sbriciolati, una noce di burro ammorbidito e la polpa delle pesche che avete rimosso da ogni metà e lo zucchero di canna. Disponete le mezze pesche su di una teglia, io per comodità utilizzo la teglia dei muffin, ed in ogni incavo sistemo una mezza pesca, così sono sicura che anche in cottura rimarranno ben adagiate. Volendo potete bagnare ogni pesca con un pò di rum, altrimenti versate direttamente il ripieno di amaretti in ogni mezza pesca. In ultimo aggiungete un pò di scaglie di cioccolato fondente. Infornate in modalità statica a 180 gradi per circa 30/40 minuti. Servite calde, magari accompagnate con del gelato alla vaniglia, oppure lasciate raffreddare e servite a temperatura ambiente con quel delizioso sughetto che si sarà raccolto sul fondo della teglia.

IMG_20170812_173407

IMG_20170812_174046

IMG_20170812_173247

 

Garganelli con fave, piselli & pancetta

cipiace10

cipiace9

…i garganelli sono un formato di pasta all’ uovo tipico della tradizione romagnola, si ottengono arrotolando su se stessi dei sottili rombi di pasta. Si utilizza una specie di telaio per ottenere la caratteristica rigatura. Si racconta che comunque questo particolare formato di pasta sia nato per caso dall’ ingenio e la fantasia di una cuoca a servizio di un ricco signore, che un giorno si trovò alle prese con un grande quantitativo di pasta fresca pronta per la preparazione dei cappelletti ma in proporzione poco ripieno, allora per evitare di buttare la pasta, utilizzò gli avanzi in eccesso, già tagliati,  per creare dei maccheroncini. Li chiuse passandoli su di un telaio arrotolati sul bastoncino di legno che usava per accendere il fuoco…

cipiace2
il telaio e i bastoncini….

 

cipiace12

…per la loro rigatura ed essendo fatti a mano, quindi di pasta fresca molto porosa, i garganelli si adattano facilmente a tutti i tipi di condimento:   oggi ho scelto fave & piselli, le primizie più attese di questo periodo, che svettano su ogni banco di frutta e verdura, fresche a km 0 a cui ho accostato della pancetta croccante per rendere ancora più gustoso il piatto…

cipiace1
piselli & fave fresche, fiori di malva….

Ingredienti: (per 4 persone)

…per la pasta fatta in casa….

  • 400 g farina
  • 4 uova
  • un pizzico di sale

…per il condimento…

  • 200 g piselli freschi
  • 150 g fave fresche
  • 100 g pancetta
  • mezza cipolla
  • olio d’oliva qb
  • sale & pepe qb
  • parmigiano qb

Preparazione:

Sul tagliere fate una fontana con la farina, al centro ponete le uova ed un pizzico di sale. Iniziate sempre a mescolare dal centro in modo da incorporare pian piano la farina. Continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio, omogeneo e compatto. Fatene una palla e lasciatela riposare per mezz’ora almeno, avvolta nella pellicola trasparente. Stendete poi la sfoglia con il mattarello con uno spessore di circa 1/2 mm. Prendete un coltello affilato e ricavatene dei piccoli quadrati. Per evitare che si secchino troppo, una volta tagliati, li potete coprire con un canovaccio mentre proseguite con la preparazione dei garganelli. Prendete un quadrato per volta e avvolgetelo attorno ad un bastoncino (più o meno delle dimensioni di una cannuccia). Più grande sarà il bastoncino, più grande sarà il quadrato di sfoglia, naturalmente più grande diventerà il garganello. Una volta avvolto sul bastoncino fatelo scorrere con una leggera pressione sul telaio, in modo da ottenere la caratteristica striatura ed assicurarsi la chiusura del maccheroncino. Sfilatelo poi delicatamente per evitare che perda la forma.

. Un piccolo segreto: non infarinare i quadrati di sfoglia altrimenti non riusciranno a chiudersi, anzi manteneteli coperti sotto al canovaccio oppure, se in estate e la giornata molto calda, copriteli direttamente con della pellicola in plastica per uso alimentare, per evitare che la sfoglia diventi troppo secca e di più difficile manipolazione .

Una volta terminato di fare i garganelli dedicatevi al condimento, certamente di più veloce preparazione, intanto lasciate la pasta a seccare sul tagliere. Sgusciate le fave ed i piselli e lessateli in un pentolino con acqua salata per una decina di minuti. In una padella fate appassire la cipolla tagliata a fettine sottili con un pò di olio. Quando si sarà rosolata aggiungete la pancetta tagliata a listarelle e continuate la cottura. Una volta rosolata anche la pancetta, aggiungete le fave ed i piselli. Continuate la cottura ancora per qualche minuto. Aggiustate se necessario di sale & pepe. Cuocete i garganelli in abbondante acqua salata, scolateli ancora al dente e fateli saltare in padella con il condimento. Servite con parmigiano ed un filo di olio a crudo.

cipiace3

cipiace5

cipiace6

cipiace7

Zuppa inglese

…la zuppa inglese è uno dei dolci al cucchiaio più tipici e golosi  dell’ Emilia Romagna radicato nella tradizione culinaria…si tratta di una combinazione di strati di Pan di Spagna o Savoiardi imbevuti nell’ Archermes che si alternano a 2 tipi di crema, quella gialla classica e quella al cacao. Pare che la prima ricetta della zuppa inglese sia stata scritta niente di meno che da Pellegrino Artusi, nella sua versione però è previsto solo l’utilizzo della crema pasticcera classica e non di quella al cacao…Abitualmente invece in ogni ristorante viene servita quella con anche la crema al cacao ….Ricordo con piacere la nonna che me la preparava in una pirofila di vetro, ed io rimanevo a guardare incantata a guardare i colori vivaci che si alternavano: la crema gialla vellutata, i savoiardi rossi grondanti di Alchermes e la crema color cioccolato, morbida e profumata….

artusizuppainglese12
cucinando con l’Artusi della nonna…

artusizuppainglese9

artusisavoiardi4
alchermes: rosso liquore aromatico & savoiardi

Ingredienti:

  • 500 ml latte
  • 85 g zucchero semolato
  • 40 g amido di mais
  • 4 tuorli d’uovo
  • 1 bacello di vaniglia
  • 130 g di savoiardi o Pan di Spagna
  • Alchermes qb

…nella ricetta di Pellegrino Artusi non è previsto l’utilizzo della crema al cacao, se volete preparare la versione con le 2 creme, basterà aggiungere a metà della crema gialla 1/2 cucchiai di cacao amaro in polvere

Preparazione:

Versate il latte in una casseruola preferibilmente di acciaio con una stecca di vaniglia incisa per la sua lunghezza e mettete sul fuoco. Intanto lavorate in una ciotola lo zucchero semolato con i 4 tuorli d’uovo, quando avrete ottenuto un composto spumoso incorporate l’amido di mais ma non rimescolate troppo. Appena il latte avrà raggiunto il bollore eliminate la bacca di vaniglia. Ora dovete amalgamare il latte con il composto di zucchero uova ed amido. Per evitare che il latte bollente cuocia l’uovo io verso a filo un solo mestolo per volta di latte nella ciotola con lo zucchero e le uova ed inizio a mescolare. Poi ritrasferite nella casseruola e riportate sul fuoco a fiamma dolce. Continuate a mescolare con la frusta cercando di arrivare in ogni angolo della casseruola per evitare che si attacchi sul fondo. Fate molta attenzione a questi ultimi passaggi, perchè facilmente potrebbe impazzire la crema e si potrebbero formare dei grumi. Lasciate raffreddare. Dividete la crema in 2 parti uguali ed aromatizzatene una con il cacao amaro in polvere. Prendete uno stampo od una pirofila, cospargete il fondo con un sottile strato di confettura chiara: albicocca o pesche. Versate poi un primo strato di crema gialla, poi uno strato di savoiardi che avrete intinto nell’Archermes, poi ancora uno strato di crema al cacao e così via fino a riempire lo stampo.

artusizuppainglese1
latte sul fuoco con bacello di vaniglia…
artusizuppainglese2
tuorli & zucchero…
artusizuppainglese3
…amido di mais
artusizuppainglese4
un pò di latte alla volta per evitare di “cuocere” le uova…
artusizuppainglese5
…di nuovo tutto sul fuoco finchè non si addensa
artusizuppainglese6
un pò di cacao amaro setacciato

artusizuppainglese7

artusizuppainglese8
strato dopo strato….alternate le 2 creme ai savoiardi imbevuti di alchermes
artusizuppainglese10
anche in vasetto di vetro monoporzione!!!!!!

Savoiardi homemade

Ciambella Romagnola

ciambella13

…la ciambella romagnola: “zambela” o “brazadela”  è uno dei dolci della tradizione più tipico & diffuso qui in romagna, si tratta di una ciambella senza buco che si caratterizza  per la granella di zucchero in superficie e per la forma di un panetto schiacciato, dalla consistenza friabile e leggermente biscottata,  facile da preparare e davvero buonissima, perfetta per ogni occasione: bagnata nel latte e caffè a colazione, oppure nel vino dopo pranzo o cena, o semplicemente così: una fetta dopo l’ altra…..sicuramente uno di quei dolci da credenza più famosi: cioè di quelle torte preparate senza nessuna crema o panna, ingredienti che potrebbero deperire se non conservati in frigorifero, appunto un dolce che le nonne conservavano a temperatura ambiente sopra la credenza!!!!

ciambella10ciambella12

…di seguito la ricetta che utilizzava la nonna, con questo quantitativo di ingredienti preparava solitamente 2 ciambelle, l’ unico segreto per una buona riuscita è impastare a mano tutti gli ingredienti come facevano e fanno ancora le azdore romagnole…

ciambella1

Ingredienti:

  • 500 g farina
  • 220 g zucchero semolato
  • 1 bustina di lievito
  • 3 uova
  • la scorza di 1 limone
  • 100 g strutto
  • granella di zucchero qb
  • poco latte

Preparazione:

In una ciotola montate con una frusta lo zucchero con le uova, aggiungete la scorza grattugiata di un limone. Aggiungete ora la farina ed il lievito setacciati ed un pizzico di sale. Amalgamate bene il tutto. Ora incorporate lo strutto. Continuate ad impastare. Trasferite l’ impasto su un tagliere o un piano di lavoro. Lavoratelo con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo, deve comunque avere la consistenza abbastanza appiccicosa, quindi se necessario potete aggiungere un goccio di latte. Sempre con le mani conferitegli la forma di un filoncino e trasferitelo su di una teglia rivestita di carta forno. Schiacciatelo con il palmo della mano per ottenere la forma caratteristica. Ora con un pennello intriso nel latte spennellate tutta la superficie e cospargete con abbondante granella di zucchero. Infornate e cuocete, in forno già caldo a 180 gradi per circa 30/35 minuti. Ora godetevi il dolce profumo che uscirà dal forno… Controllate la cottura con lo stecchino quando la superficie sarà diventata di un bel colore dorato. Sfornate e lasciate intiepidire. Come già scritto la ciambella è uno di quei dolci da credenza che si possono mantenere fuori frigorifero per molti giorni e se addirittura la conserverete in una scatola di latta, potrete mantenerla per più di una settimana…ma sicuramente finirà prima!!!!

ciambella2
uova & zucchero
ciambella4
mescolate…
ciambella5
poi…scorza di limone…farina & lievito setacciati…
ciambella6
infine lo strutto…

Torta della nonna

tortanonna7

…una torta delicata, buona & genuina, che forse sarà per il nome rassicurante rimane un classico intramontabile che piace sempre & non stanca mai…una fragrante frolla che racchiude una morbida & vellutata crema pasticcera…una torta che non manca nel carrello dei dolci degli agriturismi delle colline Cesenati o nelle tavole imbandite delle azdore….

tortanonna6

Ingredienti:

…per la frolla…..

  • 375 g farina
  • 185 g burro
  • 150 g zucchero a velo
  • 3 uova grandi (solo il tuorlo)
  • scorza di limone

…per la crema pasticcera….

  • 500 ml latte
  • 6 uova (solo il tuorlo)
  • 45 g amido di mais
  • 140 g zucchero semolato

per la decorazione….

  • 30 g pinoli
  • zucchero a velo qb

Preparazione:

Iniziate preparando la pasta frolla: in planetaria oppure in una ciotola impastate la farina con il burro ancora freddo ed un pizzico di sale, per ottenere un composto simil sabbioso. A questo punto aggiungete i 2 tuorli d’uovo, lo zucchero a velo e la scorza grattugiata di mezzo limone. Impastate per amalgamare tutti gli ingredienti ma non dilungatevi più del necessario per non riscaldare troppo con le mani l’impasto. Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e poi lasciatelo raffreddare qualche ora in frigorifero. Intanto dedicatevi alla crema: mettete in un pentolino il latte con la scorza di un limone (fate attenzione a non prelevare anche troppa parte bianca dal sapore amarognolo) e mettetelo sul fuoco. Intanto in una ciotola montate i 6 tuorli d’ uovo con lo zucchero. Aggiungete l’ amido di mais setacciato, per facilitarvi, aggiungete anche un mestolino di latte che avete sul fuoco. Mescolate bene. Quando il latte sfiorerà il bollore toglietelo dal fuoco e rimuovete la scorza di limone. Aggiungete a filo, molto lentamente per non “cuocere” le uova, il latte alle uova montate con lo zucchero. Mescolate per amalgamare bene il tutto. Trasferite nuovamente il composto nel pentolino e rimettete sul fuoco, questa volta mescolando in continuazione, fino a quando la crema non si sarà addensata. Lasciatela raffreddare coperta con la pellicola trasparente a contatto diretto in modo che non si formi in superficie quello strato più spesso.

tortanonna1
montate i tuorli con lo zucchero, incorporate l’amido e poi aggiungete un mestolino di latte
tortanonna2
rimettete sul fuoco…

Stendete i 3/4 della frolla e foderate una tortiera precedentemente imburrata. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta. Versate la crema pasticcera che nel frattempo si sarà raffreddata e con una spatola livellatela in modo che la torta sia farcita in maniera omogenea. Ora stendete la rimanente frolla e ricoprite tutta la tortiera, eliminate i bordi in eccesso e con una forchetta bucherellate la superficie. Infine distribuite sopra i pinoli. Infornate e cuocete in modalità statica, nel forno già caldo a 160 gradi per 50 minuti, nel ripiano più basso del forno, poi trasferitela in un ripianointermedio per ulteriori 10 minuti alzando la temperatura a 180 gradi. Sfornate e lascite raffreddare la torta, dopo di chè cospargete con lo zucchero a velo.

tortanonna3
stendete la frolla….
tortanonna4
rivestite lo stampo, versate la crema, ricoprite con altra frolla & bucherellate la superficie…

Passatelli

…i passatelli sono un formato di pasta fresca tradizionale romagnola che prevede l’utilizzo, nella preparazione, solamente di pangrattato, parmigiano & uova…i passatelli vengono tradizionalmente serviti in un caldo brodo di carne, ma oramai in moltissimi ristoranti è usuale proporre anche l’alternativa asciutta, magari con frutti di mare o sughi a base di verdure… per prepararli le azdore utilizzano il classico “ferro per passatelli”…come sempre nella tradizione, ogni famiglia ha la sua ricetta e le sue varianti, anticamente rappresentavano la minestra delle feste e delle grandi occasioni…

Ingredienti:

  • 200 g pangrattato
  • 200 g parmigiano
  • 4 uova
  • noce moscata qb
  • scorza di limone qb

Preparazione:

Fate una fontana con il pangrattato ed al centro ponete le uova, il parmigiano, la scorza del limone ed un pizzico di noce moscata grattugiata. Amalgamate il tutto con le mani fino ad ottenere un impasto abbastanza duro & compatto. Fatene una palla e lasciatela riposare avvolta nella pellicola trasparente per almeno un paio d’ore. Portate ad ebollizione il brodo. Prendete l’impasto, ricavatene diversi pezzi e trasferitelo nell’apposito ferro: lasciate cadere i passatelli direttamente dal ferro nella pentola con il brodo che bolle. Lasciateli cuocere finchè non saliranno in superficie. Serviteli bollenti.

passatelli1

passatelli2

passatelli3
fate cadere i passatelli direttamente nel brodo
passatelli5
serviteli bollenti…