Pastiera

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…la pastiera napoletana è un dolce della tradizione partenopea, originariamente tipico del periodo pasquale, ma che oramai si trova tutto l’anno nelle vetrine di ogni pasticceria napoletana…si tratta di un dolce di pasta frolla con un ripieno a base di grano & ricotta, dal profumo intenso e meraviglioso di fiori d’arancio…

…ogni famiglia si tramanda di madre in figlia una propria ricetta dalla storia antica: quindi ne esistono svariate versioni, correlate di trucchi e segreti per ottenere un risultato perfetto. In linea di massima, l’ingrediente cardine è il grano, che originariamente veniva utilizzato crudo: oggi si trovano in tutti i supermercati le confezioni di grano precotto. C’è chi dice che la ricotta più giusta è quella di pecora, più saporita e chi utilizza ancora lo strutto che invece ora si può sostituire con il burro. Altre annose problematiche riguardano l’utilizzo dei canditi e degli aromi che a volte non incontrano il gusto di tutti: io personalmente trovo che sia l’essenza di fiori d’arancio, la cannella ed i canditi siano meravigliosamente indispensabili per regalare alla pastiera quel profumo e quegli aromi che solo in questo dolce si possono ritrovare!!!

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Ingredienti: (per preparare 1 pastiera da 1,300 g  ideale per uno stampo di 22 cm di diametro)

….per la pasta frolla…

  • 250 g farina
  • 100 g zucchero a velo
  • 125 g burro
  • 2 tuorli d’uovo
  • scorza di limone

…per il ripieno…

  • 400 g grano precotto
  • 50 ml latte
  • 15 g burro
  • 350 g ricotta
  • 300 g zucchero semolato
  • 4 uova
  • 1 limone
  • 1 arancia
  • 1 bustina essenza vanillina
  • 1 fialetta essenza fiori d’arancia
  • 3 g cannella in polvere
  • 20 g macedonia candita
  • zucchero a velo qb

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il grano precotto…

Preparazione:

Iniziate preparando la frolla: mescolate farina e burro ancora freddo fino ad ottenere un composto simil sabbioso. Aggiungete poi i 2 tuorli d’uovo, lo zucchero a velo e la scorza grattugiata di un limone. Impastate fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Formatene un panetto ed avvolgetelo nella pellicola trasparente. Riponetelo in frigorifero per almeno mezz’ora. Intanto preparate il ripieno.

Versate il grano precotto in un tegame ed aggiungete il latte, il burro e la scorza di un limone e di 1 arancia. Mettete sul fuoco, a fiamma bassa, e cuocete per 20 minuti circa mescolando spesso. Trascorso il tempo necessario togliete dal fuoco, eliminate le scorze degli agrumi e lasciate raffreddare. In una ciotola amalgamate bene la ricotta setacciata, per evitare il formarsi dei grumi con lo zucchero. Aggiungete le 2 uova intere e i 2 tuorli, avendo cura di incorporarne 1 alla volta. Poi incorporate gli aromi: la vanillina, la cannella e l’essenza di fiori d’arancio. A questo punto versate anche i canditi. Ed in ultimo, quando la crema di grano si sarà raffreddata, amalgamate fra loro i 2 composti.

Stendete la frolla con il mattarello e foderate lo stampo mantenendo da parte una piccola quantità di frolla, poco meno di 1 terzo da utilizzare per la decorazione finale. Lo stampo per un risultato ottimale deve essere necessariamente di alluminio con il bordo obliquo: queste 2 caratteristiche dello stampo regalano l’aspetto tradizionale alla pastiera e la giusta umidità del ripieno. Dopo aver foderato lo stampo, bucherellate il fondo con una forchetta e versate il ripieno. Rifinite la pastiera con la classica decorazione finale a strisce orizzontali e verticali incrociate. Infornate in modalità statica a 150/160 gradi per circa 1 ora e 40/45 minuti: la pastiera va cotta a lungo e lentamente, per una cottura ottimale del ripieno e per ottenere una frolla dorata e non bruciata. Sfornate e lasciate raffreddare sempre dentro il suo stampo. Cospargete di zucchero a velo. E’ importante preparare la pastiera almeno 2 giorni prima: questo è indispensabile perchè gli aromi ed i profumi si assestino insieme, in questo arco di tempo non toccate la pastiera, conservatela a temperatura ambiente, in luogo fresco ed asciutto…la potete solamente ammirare ed annusare!!!!!

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pronta per essere infornata….

Roccocò

…i Roccocò sono dei biscotti tipici della tradizione natalizia partenopea, hanno la caratteristica forma di ciambelline schiacciate, dalla consistenza abbastanza dura, non mancano mai in una tavola napoletana durante il periodo delle feste….ma oramai si trovano in vendita in ogni periodo dell’anno: croccanti e profumati, con un impasto impreziosito dalle mandorle, dalla scorza d’arancia e dal “pisto” che non è altro che un misto di spezie….

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Ingredienti:

  • 500 g farina
  • 200 g zucchero semolato
  • 350 g mandorle
  • 1 uovo
  • 100 g miele
  • 1 arancia biologica (la scorza)
  • 5 g ammoniaca in polvere per dolci
  • 20 g spezie in polvere: cannella, chiodi di garofano, anice stellato, noce moscata
  • un pizzico di sale
  • 125 ml acqua

Preparazione:

Tostate velocemente in forno, su una teglia rivestita di carta forno le mandorle facendo attenzione che non si brucino. Mantenetene da parte un quarto circa che serviranno per la decorazione finale e le altre riducetele in granella abbastanza fine con il mixer. In planetaria oppure in una ciotola iniziate a lavorare la farina setacciata con lo zucchero, il miele, la granella di mandorle, l’ammoniaca, le spezie in polvere, la scorza grattugiata di un’arancia ed un pizzico di sale. Aggiungete a filo l’acqua e continuate ad impastare fino a quando non otterrete un composto liscio ed omogeneo e sicuramente anche abbastanza duro. Ora dividete l’impasto in tante parti ed iniziate a formare dei salsicciotti lunghi e stretti che poi chiuderete per formare una sorta di ciambellina. Approssimativamente con un diametro di circa 10 cm. Rivestite una teglia con della carta forno e trasferitevi sopra tutti i roccocò. Con le mandorle tostate intere rimaste, decorate i biscotti, inserendole delicatamente nell’impasto sopra la superficie. In ultimo spennellate tutti i roccocò con un tuorlo sbattuto. Infornate e cuocete in forno statico a 180 gradi per 15/20 minuti. Sfornateli e lasciateli raffreddare. Questi come molti altri, sono dei biscotti che sicuramente il giorno seguente la preparazione sono ancora più buoni.

Pizza di scarola

…la pizza di scarola è una torta rustica salata, tipica della cucina tradizionale partenopea, anche in questo caso esistono diverse versioni riguardo gli ingredienti che compongono il ripieno, ma fondamentalmente è a base di insalata scarola, olive nere, capperi e pinoli. C’è chi arricchisce aggiungendo anche un pò di uvetta sultanina o di acciughe. L’involucro che racchiude questo ripieno gustoso & saporito è costituito da una pasta lievitata, io vi propongo di preparare la pizza di scarola utilizzando la pasta brisè: una versione certamente non tradizionale ma comunque gustosa e di fatto molto più semplice & veloce da preparare…..

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pizza di scarole con pasta lievitata

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Ingredienti:

  • 2 rotoli di pasta brisè rotondi
  • 1 scarola
  • 150 g olive nere
  • 50 g capperi
  • 50 g pinoli
  • 2 spicchi di aglio
  • sale & pepe qb
  • olio d’oliva qb

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Preparazione:

Lavate pulite e tagliate la scarola. Intanto in una padella fate tostare i pinoli. In una casseruola abbastanza grande fate soffriggere gli spicchi d’aglio con un pò di olio. Quando l’aglio si sarà dorato aggiungete anche le olive i capperi ed i pinoli che avevate fatto tostare. Lasciate insaporire per qualche minuto. In un altra padella lasciate soffriggere la scarola lavata e scolata con un filo di olio, coprite con il coperchio per farla appassire, girate di tanto in tanto e lasciate sul fuoco per almeno 15 minuti. Al termine cottura togliete il coperchio ed alzate la fiamma per eliminare tutta l’umidità. Aggiustate di sale e amalgamate la scarola con le olive, capperi e pinoli.

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olive nere, capperi & pinoli…
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fate appassire la scarola…
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mescolate il tutto…

Lasciate raffreddare. Intanto rivestite una teglia a cerchio apribile con carta forno. Rivestitela con un rotolo di pasta brisè rotondo. Se preferite potete utilizzare anche stampi di piccole dimensioni per realizzare tante piccole pizzette di scarola. Bucherellate con una forchetta il fondo della brisè. Versate il ripieno. Con l’altro rotolo di pasta brisè ricavate i cerchi per ricoprire tutte le pizzette. Cercate di rifinire la bordatura al meglio, premendo la psta con le dita per evitare che si apra in cottura. Cuocete in forno statico per circa 40 minuti, iniziate la cottura con una temperatura di 200 gradi poi se vedete che la pasta tende a colorarsi troppo portate a 180 gradi. Sfornate e lasciate raffreddare prima di servire.

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rivestite gli stampini e bucherellate il fondo poi farcite con il ripieno
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ricoprite con altra pasta brisè

Insalata di rinforzo

…l’insalata di rinforzo è un piatto tipico della tradizione natalizia napoletana, che non manca mai nella tavola imbandita del cenone della Vigilia e nel giorno di Natale…naturalmente esistono moltissime varianti ma rimane indiscusso e indispensabile l’utilizzo di un ingrediente: le “papaccelle” che sono i tipici peperoni rossi & tondi…esistono anche diverse versioni riguardanti l’etimologia , alcuni dicono che questa insalata viene preparata per il cenone della vigilia di Natale e poi nei giorni successivi venga “rinforzata” per reintegrare il consumato fino alla vigilia di Capodanno, altri sostengono che questa insalata venga preparata per rinforzare il pasto, caso mai fossero insufficienti le altre portate, ma vi garantisco che il Cenone della Vigilia a Napoli non ha assolutamente bisogno di alcun rinforzo.. altri infine legano la definizione rinforzo all’utilizzo dell’aceto per condirla e rafforzare il sapore degli ingredienti…

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direttamente dalla Pignasecca pappaccelle & giardiniera….

Ingredienti:

Per questa ricetta in particolare le dosi non esistono; ogni famiglia si regola in base ai gusti; esiste addirittura la possibilità di servire gli ingredienti in recipienti separati ed ogni commensale prende solo quello che preferisce

  • cavolfiore
  • papaccelle sott’aceto
  • olive verdi
  • olive nere
  • giardiniera
  • acciughe
  • olio extravergine d’oliva
  • aceto
  • sale & pepe

Preparazione:

Naturalmente iniziate dal cavolfiore: pulitelo e sfogliatelo, tagliatelo a pezzetti e sbollentatelo in abbondante acqua salata. Scolatelo ancora croccante, e versatelo in una ciotola con acqua e ghiaccio in modo da bloccarne la cottura. Dopo alcuni minuti, dopo che si sarà intiepidito lo potete scolare e poi versare in una ciotola. Aggiungete al cavolfiore le olive nere e verdi, i cetriolini tagliati a listarelle. Prendete le papaccelle e sciacquatele con un pò di acqua fredda per eliminare l’aceto in eccesso, tagliatele a striscioline sottili ed aggiungetele agli altri ingredienti. Se vi piacciono le acciughe potete aggiungere anche quelle. Mescolate ed amalgamate bene il tutto. Aggiustate di olio, sale & pepe e servite in un vassoio.

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Minestra di Verza & Riso

….’o virzo cu ‘o rriso….è un piatto tipico della tradizione culinaria partenopea di origine popolare, la minestra di riso e verza è il simbolo della cucina povera, ma altrettanto gustosa, che appunto con la semplicità degli ingredienti non rinuncia però al gusto ed al piacere per il palato…

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Ingredienti:

  • 1 cavolo verza
  • 400 g riso
  • 100 g pancetta
  • aglio qb
  • olio qb
  • sale & pepe qb
  • scorza di parmigiano qb

Preparazione:

Tagliate a listarelle o a tocchetti la pancetta e fatela rosolare in un tegame con un pò di olio e 2 spicchi di aglio. Quando l’aglio sarà imbiondito toglietelo e aggiungete la verza che avrete già lavato e tagliato a listarelle. Fate rosolare per pochissimo ed continuate a cuocere aggiungendo dell’acqua calda per una mezz’oretta. Versate anche il riso. Portate a cottura continuando ad aggiungere acqua quando serve. Un trucco per una minestra di riso e verza più saporita??? Aggiungete anche una crosta di parmigiano, che poi toglierete prima di servire. Aggiustate di sale e servite caldo con una spolverata di pepe e un filo di olio a crudo. Nella cucina partenopea questa che appunto si chiama minestra si mangia al cucchiaio ed è praticamente brodosa, ma potete anche far assorbire di più la componente liquida e servire come un risotto.

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pancetta,olio ed aglio
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verza a listarelle

 

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in versione brodosa come vuole la tradizione
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in versione più asciutta come un risotto come piace alle mie bambine