cu ‘a pummarola ‘ncoppa

“……quasi 3000 anni fa, il basilico e la pummarola, amanti per contrasto, sia per quanto riguarda il sapore che per quanto riguarda il colore, si dettero appuntamento a Napoli per consumare una notte di passione. Il letto di nozze avrebbe dovuto essere una pizza. Il basilico fu il primo ad arrivare sul luogo dell’appuntamento: arrivò con i greci verso il X secolo aC (pianta nobile di origine persiana, Basileus voleva dire imperatore). La pummarola invece non fu puntuale: viveva in America e fu costretta ad aspettare  che qualcuno si decidesse a scoprire il nuovo mondo. Nel frattempo il basilico si comsumava in una estenuante attesa cercando invano di abbellire la mensa degli uomini di potere. Attese 1500 anni. In tutto questo gli americani non avevano capito niente del pomodoro: pensavano che fosse un frutto, come i lamponi o le albicocche, e lo sputavano giudicandolo insipido e di brutto sapore. Dicevano che non era dolce, che non era amaro e che quindi non sapeva di niente. Le sue foglie infine, a chi le mangiava, procuravano la pazzia. Fu solo dopo l’avvenuto trapianto nelle terre napoletane, che il pomodoro acquisì la sua ben nota forma di lampadina e si qualificò, non come frutto, ma come INGREDIENTE INDISPENSABILE a trasformare pietanze insignificanti in cibi prelibati. Cosa sarebbero le pizze, i maccheroni, le insalate capresi, le parmigiane di melanzanzane, senza la presenza vivificante del meraviglioso pomodoro?! QUOD FUERIM SINE PUMMAROLAM?! ”

Questa volta non vi propongo una ricetta ma non ho resistito alla tentazione di riportare nel blog uno splendido pezzo scritto dal gradissimo maestro di Napoletanità Luciano de Crescenzo per la “presentazione” di una Bibbia di cucina Napoletano, “Frijenno Magnanno”, curato da un altro gigante della cultura napoletano, “zio Gianni de Bury”.

Il Testo Sacro mi è stato regalato da Nonna Clara secondo una tradizione di famiglia, lo consiglio caldamente a chiunque voglia avvicinarsi ad una cucina dove sapore e sentimenti si fondono perfettamente generando poesia ed emozioni

frijennomagnanno

pizza2

Pasta & Fagioli con le Cozze

la pasta mista non è altro che l’insieme di più formati di pasta diversi nasce dalla tradizione, quando le sapienti e parsimoniose napoletane utilizzavano, mescolandoli insieme, tutti gli avanzi di pasta rimasti in dispensa, per preparare zuppe e minestre speciali e gustose
NON GETTATE TUTTI I GUSCI DELLE COZZE……mantenete i più belli, di forma regolare e puliteli con uno spazzolino…..

Un primo della tradizione napoletana che racchiude i sapori e gli odori sia del mare che della terra.

Ingredienti:

  • 200 g pasta mista
  • 200 g fagioli cannellini
  • 200 g cozze(solo il frutto)
  • aglio & prezzemolo qb
  • sale & pepe qb
  • olio evo

Preparazione:

Mettete a bagno i fagioli la sera prima e cuoceteli l’indomani in abbondante acqua. Aggiustate di sale. Lavate bene le cozze e fatele aprire con un po di olio aglio e prezzemolo in un tegame con coperchio a fiamma vivace. Togliete il guscio e mettetele da parte. Preparate un trito di prezzemolo ed aglio e fatelo soffriggere in un tegame con l’olio. Se preferite aggiungete anche un pò di peperoncino. Aggiungete i fagioli già cotti e fateli rosolare. Se necessario aggiungete un po di liquido di cottura delle cozze, ma solo dopo avrlo filtrato per eliminare l’eventuale sabbia. Intanto cuocete la pasta mista. Scolatela al dente e terminate la cottura insieme ai fagioli ed alle cozze. Servite con un filo di olio a crudo.