Garganelli

…i garganelli sono un formato di pasta all’uovo tipico della tradizione romagnola, si ottengono arrotolando su se stessi dei sottili rombi di pasta. Si utilizza una specie di telaio per ottenere la caratteristica rigatura. Si racconta che comunque questo particolare formato di pasta sia nato per caso dall’ingenio e la fantasia di una cuoca a servizio di un ricco signore, che un giorno si trovò alle prese con un grande quantitativo di pasta fresca pronta per la preparazione dei cappelletti ma in proporzione poco ripieno, allora per evitare di buttare la pasta, utilizzò gli avanzi in eccesso, già tagliati,  per creare dei maccheroncini. Li chiuse passandoli su di un telaio arrotolati sul bastoncino di legno che usava per accendere il fuoco. I miei ricordi di bambina sono le domeniche mattina trascorse insieme alla nonna, mentre mi divertivo ad aiutarla; passando in maniera un pò goffa i rombi di pasta su quello che lei chiamava “pettine”….. Ancora oggi utilizzo il suo telaio quando preparo i garganelli con le mie bambine ricordando quelle lontane mattine di almeno 30 anni fà, con sana malinconia per la mia meravigliosa infanzia trascorsa in campagna, sui prati, per i campi ed insieme agli animali…

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il telaio ed i bastoncini della nonna

Ingredienti:

  • 400 g farina
  • 4 uova
  • un pizzico di sale

Preparazione:

Sul tagliere fate una fontana con la farina, al centro ponete le uova ed un pizzico di sale. Iniziate sempre a mescolre dal centro in modo da incorporare pian piano la farina. Continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio, omogeneo e compatto. Fatene una palla e lasciatela riposare per mezz’ora almeno, avvolta nella pellicola trasparente. Stendete poi la sfoglia con il mattarello con uno spessore di circa 1/2 mm. Prendete un coltello affilato e ricavatene dei piccoli quadrati di sfoglia. Per evitare che si secchino troppo una volta tagliati, li potete coprire con un canovaccio mentre preparate i garganelli. Prendete un quadrato per volta e avvolgetelo attorno ad un bastoncino, più o meno delle dimensioni di una cannuccia. Più grande sarà il bastoncino e più grande sarà il quadrato di sfoglia, naturalmente più grande diventerà il garganello. Una volta avvolto sul bastoncino fatelo scorrere con una leggera pressione sul telaio, in modo da ottenere la caratteristica striatura ed assicurarsi la chiusura del maccheroncino. Sfilatelo poi delicatamente per evitare che perda la forma. Cercate comunque di non infarinare i quadrati di sfoglia altrimenti non riusciranno a chiudersi, anzi manteneteli coperti sotto al canovaccio per non farli seccare troppo. Cuocete i garganelli in abbondante acqua salata e conditeli come più preferite: va da sè che si sposano in maniera perfetta con il ragù di carne, ma essendo di pasta fresca fatta a mano, quindi molto porosa si adattano facilmente con tutti i tipi di condimenti.

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tagliate la sfoglia in piccoli quadrati
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appoggiate il rombo sul telaio…
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avvolgetelo sul bastoncino e fate una leggera pressione sul telaio…
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sfilateli delicatamente dal bastoncino

cu ‘a pummarola ‘ncoppa

“……quasi 3000 anni fa, il basilico e la pummarola, amanti per contrasto, sia per quanto riguarda il sapore che per quanto riguarda il colore, si dettero appuntamento a Napoli per consumare una notte di passione. Il letto di nozze avrebbe dovuto essere una pizza. Il basilico fu il primo ad arrivare sul luogo dell’appuntamento: arrivò con i greci verso il X secolo aC (pianta nobile di origine persiana, Basileus voleva dire imperatore). La pummarola invece non fu puntuale: viveva in America e fu costretta ad aspettare  che qualcuno si decidesse a scoprire il nuovo mondo. Nel frattempo il basilico si comsumava in una estenuante attesa cercando invano di abbellire la mensa degli uomini di potere. Attese 1500 anni. In tutto questo gli americani non avevano capito niente del pomodoro: pensavano che fosse un frutto, come i lamponi o le albicocche, e lo sputavano giudicandolo insipido e di brutto sapore. Dicevano che non era dolce, che non era amaro e che quindi non sapeva di niente. Le sue foglie infine, a chi le mangiava, procuravano la pazzia. Fu solo dopo l’avvenuto trapianto nelle terre napoletane, che il pomodoro acquisì la sua ben nota forma di lampadina e si qualificò, non come frutto, ma come INGREDIENTE INDISPENSABILE a trasformare pietanze insignificanti in cibi prelibati. Cosa sarebbero le pizze, i maccheroni, le insalate capresi, le parmigiane di melanzanzane, senza la presenza vivificante del meraviglioso pomodoro?! QUOD FUERIM SINE PUMMAROLAM?! ”

Questa volta non vi propongo una ricetta ma non ho resistito alla tentazione di riportare nel blog uno splendido pezzo scritto dal gradissimo maestro di Napoletanità Luciano de Crescenzo per la “presentazione” di una Bibbia di cucina Napoletano, “Frijenno Magnanno”, curato da un altro gigante della cultura napoletano, “zio Gianni de Bury”.

Il Testo Sacro mi è stato regalato da Nonna Clara secondo una tradizione di famiglia, lo consiglio caldamente a chiunque voglia avvicinarsi ad una cucina dove sapore e sentimenti si fondono perfettamente generando poesia ed emozioni

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Minestra di Verza & Riso

….’o virzo cu ‘o rriso….è un piatto tipico della tradizione culinaria partenopea di origine popolare, la minestra di riso e verza è il simbolo della cucina povera, ma altrettanto gustosa, che appunto con la semplicità degli ingredienti non rinuncia però al gusto ed al piacere per il palato…

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Ingredienti:

  • 1 cavolo verza
  • 400 g riso
  • 100 g pancetta
  • aglio qb
  • olio qb
  • sale & pepe qb
  • scorza di parmigiano qb

Preparazione:

Tagliate a listarelle o a tocchetti la pancetta e fatela rosolare in un tegame con un pò di olio e 2 spicchi di aglio. Quando l’aglio sarà imbiondito toglietelo e aggiungete la verza che avrete già lavato e tagliato a listarelle. Fate rosolare per pochissimo ed continuate a cuocere aggiungendo dell’acqua calda per una mezz’oretta. Versate anche il riso. Portate a cottura continuando ad aggiungere acqua quando serve. Un trucco per una minestra di riso e verza più saporita??? Aggiungete anche una crosta di parmigiano, che poi toglierete prima di servire. Aggiustate di sale e servite caldo con una spolverata di pepe e un filo di olio a crudo. Nella cucina partenopea questa che appunto si chiama minestra si mangia al cucchiaio ed è praticamente brodosa, ma potete anche far assorbire di più la componente liquida e servire come un risotto.

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pancetta,olio ed aglio
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verza a listarelle

 

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in versione brodosa come vuole la tradizione
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in versione più asciutta come un risotto come piace alle mie bambine

Risotto di Zucca

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la zucca ghianda, di non notevoli dimensioni si presta a diventare un porta risotto simpatico ed originale

Ingredienti:

  • 200 g riso integrale
  • 400 g zucca
  • 1/2 cipolla
  • brodo vegetale qb
  • olio evo qb
  • sale & pepe qb
  • burro qb

Preparazione:

Per prima cosa preparatevi un brodo vegetale che vi servirà per portare il riso a cottura, andranno benissimo anche le verdure che vi avanzano nel cassetto del frigorifero: sedano, carota, cipolla, zucchina ecc. Aggiustate di sale e mantenete il brodo caldo pronto per essere utilizzato. Preparate la zucca: eliminate la buccia e tagliatela a tocchetti. Tritate la cipolla e fatela soffriggere con un pò di olio, a questo punto aggiungete la zucca e fate rosolare. Cominciate ad aggiungere il brodo, fate cuocere a fuoco moderato. Intanto in un altra padella fate tostare il riso a secco con un pò di olio, fate attenzione a mescolare spesso per evitare che si attacchi. Se gradite fate sfumare anche con un pò di vino bianco, altrimenti versate il riso direttamente nel tegame con la zucca. Aggiungete del brodo e continuate la cottura del riso. Ogni volta che il riso comincia ad asciugarsi aggiungete un mestolo di brodo fino a raggiungere la cottura. Una volta tolto dal fuoco aggiungete una noce di burro, che dovrà sciogliersi solo con il calore del risotto e non della fiamma. Impiattate nella zucca ghianda e servite con parmigiano, se volete.

Sale aromatizzato al limone

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con il sale aromatizzato ai limoni ed arance della Costiera Amalfitana mi sembra di essere ancora in vacanza….ed una ventata di fresche fragranze agrumate invade tutta la cucina

il sale aromatizzato è un condimento, sicuramente molto saporito che donerà un tocco in più ai piatti in cui lo aggiungerete, a seconda della fragranza o spezia che sceglierete, sprigionerà meravigliose ed intense note aromatiche. Non è assolutamente difficile prepararlo e basterà abbinare diverse spezie, erbe aromatiche e agrumi fra loro per ottenere sali sempre diversi. Potete anche sbizzarirvi con tutti i tipi di sale che ora si trovano facilmente in ogni supermercato, ed ottenere così anche bellissimi risultati cromatici. Ad esempio il sale rosa di Cervia aromatizzato all’arancia, oppure quello integrale aromatizzato al rosmarino. Se lo confezionate in graziosi vasetti di vetro sarà perfetto anche come idea regalo.

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il sale aromatizzato al limone è perfetto con il pesce

Ingredienti:

  • sale marino grosso
  • limoni biologici

Preparazione:

Iniziate preparando i limoni, sbucciateli avendo cura di non prelevare la parte bianca che risulta amarognola al gusto. Tritate finemente le scorze nel mixer e mescolatele al sale grosso. Stendete il vostro sale aromatizzato su una teglia rivestita di carta forno. Accendete a 50 gradi, meglio se in modalità ventilata e fate seccare per 5/10 minuti.

Potete provare a sostituire i limoni con arance & mandarini per una fragranza ancora più delicata.

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per la versione all’arancia ho utilizzato il sale Rosa di Cervia

 

Con la stessa modalità potete anche preparare il sale alle erbe aromatiche che più preferite: maggiorana, timo, salvia, origano…. riducete nel mixer le erbe, mescolatele al sale e fate asciugare la clorofilla in forno. Oppure utilizzate spezie come bacche di ginepro, semi di cumino, o semi di cardamomo, perfette da utilizzare con la carne.

 

 

Gnocchi di patate viola

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questa varietà di patate, originaria del Perù, ha un sapore simile a castagne e nocciole, oltre ad avere un colore delizioso che si presta moltissimo a presentazioni sorprendenti, la sua polpa è farinosa:  perfetta per preparare i gnocchi. Per sfruttare ancor meglio l’effetto cromatico, è necessario abbinarla ad un condimento in contrasto: magari con una base di panna e formaggi, quindi con un colore chiaro.

Ingredienti:

  • 600 g patate viola
  • 100 g farina
  • sale qb
  • noce moscata qb
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lo schiacciapatate della nonna
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la mia aiutante della domenica

Preparazione:

Lavate le patate e mettetele in una pentola a cuocere con abbondante acqua. Contate circa una trentina di minuti da quando bolle l’acqua, comunque regolatevi in base alla grandezza delle patate. Lasciatele intiepidire e poi togliete la buccia. Schiacciatele e raccogliete la purea in una ciotola. Aggiungete la farina, il sale e la noce moscata. Iniziate ad impastare e continuate fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. Se necessario aggiungete altra farina, ma attenzione a non eccedere altrimenti gli gnocchi verranno duri. Ricavate dall’impasto dei panetti più piccoli e formate, facendo rotolare l’impasto sotto le dita, dei cordoncini. Tagliate ogni cordoncino in tanti piccoli pezzi. Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata. Saranno pronti per essere scolati quando saliranno a galla. Fateli saltare in padella. Oggi ho scelto di condirli con un sugo di funghi porcini e panna. Le bambine invece preferiscono la versione burro & salvia. Altrimenti sono deliziosi, se saltati con panna & mascarpone e serviti con pancetta croccante e parmigiano.

 

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porcini…aglio olio & prezzemolo
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panna & mascarpone…ed in uscita pancetta croccante & parmigiano

 

 

 

olio aromatizzato

Gli oli aromatizzati sono molto semplici da preparare in casa, e con un poco di fantasia si possono miscelare spezie ed erbe aromatiche in tantissimi mix diversi. Per prepararli è indispensabile utilizzare un olio extravergine di oliva di buona qualità. Dopo la preparazione è necessario conservare le bottigliette al buio per un tempo variabile da 1 a 3 settimane a seconda delle spezie utilizzate e a seconda dell’intensità del gusto desiderato. Io trovo che siano anche perfette come idea regalo originale.

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Ingredienti:

  • olio extravergine di oliva
  • erbe aromatiche: salvia, rosmarino, timo….
  • spezie: peperoncino, pepe…
  • aglio
  • radice di zenzero
  • scorza di limone

Preparazione:

Per prima cosa preparate i vasetti o le bottigliette di vetro, lavateli e sterilizzateli. Fate in modo che siano ben asciutti al momento dell’utilizzo. Versate sul fondo le spezie, le erbe aromatiche e/o gli altri ingredienti e poi versate sopra l’olio. Chiudete bene i barattoli o le bottigliette e conservateli al buio da 1 a 3 settimane. Utilizzate gli oli aromatizzati entro 6 mesi dalla preparazione. Riguardo le erbe aromatiche potete miscelare un pò come preferite: io adoro l’olio aromatizzato con il timo, delicato e molto profumato, che io utilizzo per piatti di pesce. Con un gusto più strong, la versione con rosmarino ed aglio, perfetto per le grigliate. Un classico, quello con peperoncini secchi piccanti, che vanno schiacciati prima di essere inseriti nel vasetto. Più originale l’olio aromatizzato con la radice di zenzero, che io utilizzo sulle insalate estive. Altrettanto fresca è la versione con scorza di limone, in questo caso utilizzate limoni biologici e fate attenzione quando tagliate la scorza per cercare di non prelevare la parte bianca che renderebbe molto amaro al gusto. Non ho mai esplicitamente elencato le quantità di spezie ed erbe aromatiche perchè è tutto dipendente dal gusto personale sia riguardo l’intensità dell’aroma che gli ingredienti utilizzati.  Potete anche sbizzarirvi con altre erbe aromatiche come salvia, basilico, con altre spezie come la curcuma, e con altri agrumi come il mandarino e trovare alchimie sempre diverse, a seconda della stagione e delle ispirazioni!!!

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salvia & aglio
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radice di zenzero & scorza di limone
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peperoncino piccante, rosmarino & aglio
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origano & aglio
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timo & radice di zenzero

Freselle

Le freselle sono dei taralli di grano duro cotte al forno, prima e dopo essere state tagliate a metà in senso orizzontale. Quindi praticamente con la seconda infornata vengono fatte biscottare. Infatti hanno un lato poroso ed uno invece più compatto. Si differenziano dal pane perchè vengono cotte 2 volte: bis-cotte. Proprio la doppia cottura serve per eliminare l’umidità residua della pasta. Per gustarle al meglio si devono bagnare con acqua fredda per un tempo variabile che dipende innanzi tutto dal gusto individuale e dalla consistenza della fresella. Quindi si condiscono, generalmente con pomodoro fresco, origano olio & sale, si può strofinare uno spicchio di aglio prima di bagnarle  oppure aggiungere peperoncino dopo averle condite. Anticamente, si racconta venissero bagnate con l’acqua di mare e poi condite solo con pomodoro fresco schiacciato direttamente sopra.

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fresella aglio & origano….qb….quanto basta
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al sud, nelle calde ed assolate Campania, Calabria e Sicilia, l’origano esprime al meglio tutto il suo aroma & profumo. Il suo nome deriva dal greco oros: monte e ganos: splendore….dal fatto che le piantine con i loro fiori ricoprivano i pendii dove crescevano regalando bellezza ai paesaggi brulli e arsi dal sole.

Ingredienti:

  • 4 freselle
  • 250 g pomodorini freschi
  • olio d’oliva qb
  • sale & pepe qb
  • origano qb

…a piacere….

  • aglio
  • peperoncino
  • capperi
  • olive
  • tonno
  • fior di latte
  • fagioli cannellini

Preparazione:

Bagnate con acqua fredda le freselle facendo attenzione di fare scivolare subito quella in eccesso per evitare che si inzuppino troppo. Se preferite schiacciate uno spicchio di aglio sulla superficie ruvida prima di bagnare le freselle. Preparate poi il condimento come più preferite: semplicemente con pomodoro fresco ed origano oppure aggiungendo quello che più vi piace, perfetti fior di latte ed olive, tonno e capperi….. Aggiustate di sale & pepe. Servite come antipasto fresco estivo, come piatto unico: abbondando con il condimento, oppure insieme a  fresche insalate. Quindi davvero versatili,  si prestano a risolvere  pranzi e  cene estive con fantasia e senza rinunciare al gusto. Anche in versione integrale.

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schiacciate uno spicchio di aglio sulla superficie della fresella….
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tanti fagioli cannellini…

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pomodorini & basilico….

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Settembre……è tempo di vendemmia

 

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se chiudo gli occhi e ritorno ai fine estate di quando ero bambina ed abitavo in campagna….la prima cosa che mi ritorna alla mente è l’atmosfera di festa per la vendemmia…..ricordo il calore piacevole del sole settembrino, l’odore forte del mosto, il sapore dolce dei chicchi di albana ed il colore viola delle mani macchiate dal sangiovese……vorrei in qualche modo riuscire a trasmettere anche alle mie figlie l’amore per la campagna, il rispetto per i lavori dei contadini e la stagionalità delle cose…

L’ uva è ricchissima di proprietà, energetica e con effetti antiossidanti per la presenza del resveratrolo e della quercetina. E’ anche una fonte di sali minerali: sodio, potassio fosforo e ferro.

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Sangiovese…..ossia sangue di Giove…in quanto proveniente dal monte Giove nei pressi di Santarcangelo di Romagna

Piadina al Sangiovese con squacquerone & insalata di uva

Insalata di uva

Uva sciroppata

http://www.passatelliescialatielli.it/2016/10/03/minicake-con-uva-nera/

http://www.passatelliescialatielli.it/2016/10/02/torta-soffice-con-uva/

 

Fichi Sciroppati

Guarnite una coppa di gelato alla vaniglia con i fichi sciroppati
Cardamomo, chiodi di garofano & alloro

Una proposta più “rock” e veloce per utilizzare questo gustoso frutto di stagione: fichi aromatizzati da spezie profumate!!

Ed una idea in più: provate lo sciroppo dei fichi anche sullo yogurt bianco a colazione o sul gelato alla vaniglia per merenda!!!

Ingredienti:

  • 500 g fichi maturi
  • 300 g zucchero di canna
  • 1 stecca di vaniglia
  • 500 ml acqua
  • 4/5 foglie di alloro
  • 10 semi di cardamomo
  • pepe nero in grani qb
  • chiodi di garofano qb

Preparazione:

Mettete in una casseruola le spezie con l’acqua e lo zucchero di canna e portate ad ebollizione. Fate bollire per qualche minuto. Aggiungete ora i fichi già lavati e continuate a cuocere a fuoco lento per circa 10 minuti. Spegnete e lasciate raffreddare. Riponeteli in vasetti.  Conservate i fichi sciroppati in frigorifero per qualche giorno.